Ciao,
hai appena ricevuto nella tua casella mail il numero 6 di Plutocratica Sicumera, la mia newsletter dedicata al fumetto. Ti ringrazio per la fiducia e per la compagnia, se hai qualcosa da segnalarmi (o ci tieni a salutarmi) puoi rispondere direttamente a questa mail.
Eri già pronto a etichettare Plutocratica Sicumera come l’ennesimo progetto naufragato dopo qualche mese, vero? Non avresti tutti i torti, d’altronde, e io non ho nemmeno delle scuse particolarmente sensate o innovative per giustificare questo periodo di silenzio. Anzi, arrivata a 30 anni, posso ammettere senza particolare vergogna quella che è una mia caratteristica: ho una pessima gestione delle mie energie e della mia creatività. Unisci tutto al fatto che sono in grado di cambiare idea più o meno ogni settimana, spesso anche durante la stesura stessa di un numero che sembrava assodato: motivo per il quale non hai ricevuto questa mail a Settembre, come avevo programmato, ma a Marzo.
Settembre is the new Capodanno
Durante la mia travagliata adolescenza vissuta in provincia, la mia personalissima santa trinità era composta da Battiato, Gaber e Guccini. Ero molto convinta che mi stessero insegnando la vita anche se, come sempre succede, con il passare del tempo è stata la vita stessa a spiegarmi le loro canzoni. Nell’album Radici di Guccini c’è anche la Canzone dei dodici mesi:
Settembre è il mese del ripensamento sugli anni e sull’età
dopo l’Estate porta il dono usato della perplessità, della perplessità
Ti siedi e pensi e ricominci il gioco della tua identità,
come scintille brucian nel tuo fuoco le possibilità, le possibilità
Arriva Settembre e il ripensamento costante che pratico su me stessa mi rende una molla pronta a scattare verso qualsiasi cosa che sia nuovo. Nel Settembre 2017 ho traslocato, avvicinandomi ai Navigli e inaugurando la stagione felice delle bollicine a Il Secco. Ho iniziato a frequentarlo anche per il motivo che sai, se mi segui dall’inizio: ogni mese da un anno si è registrato Tizzoni d’inferno, il podcast di Querty sul fumetto condotto da Tito Faraci e Matteo Scandolin. Ti raccontavo nel precedente numero che proprio Plutocratica Sicumera aveva avuto il suo momento di gloria durante la puntata 60, in cui cercavo malamente di spiegare cos’era e chi ero. C’è che poi, rimani a bere oggi, rimani a bere domani, i ragazzi di Querty hanno pensato che fossi la persona giusta per affiancare Faraci e Scandolin nella conduzione di Tizzoni. Sì, hai capito bene: da Settembre, dietro a quei microfoni c’è anche la mia erre moscia e per il momento sembra che nessuno ci abbiamo ripensato.
Il ritorno delle Plutocratiche Interviste
Sempre riferendomi allo scorso numero (il #5, per capirci), sai che Plutocratica Sicumera è ora dotata di un piccolo sito in cui raccogliere contenuti più o meno lunghi: l’idea principale che mi muoveva era la possibilità di inventare degli speciali da dedicare a realtà e autori che apprezzavo. Ho quindi stilato una super lista di argomenti, in mezzo alla quale figurava anche Martoz, che mi piaceva molto e che avevo conosciuto di persona, dandogli finalmente un volto e una fisicità, durante l’ultima edizione della Bologna Children’s Book Fair.
Un po’ di mesi fa, poi, incappo nell’annuncio editoriale di un fumetto disegnato da Martoz e sceneggiato da Lorenzo Palloni, altro nome che stavo seguendo con interesse soprattutto attraverso il collettivo Mammaiuto (di cui fa parte anche Francesco Guarnaccia). Il fumetto è Instantly Elsewhere, uscito per Shockdom a fine Ottobre.
È andata poi che ho davvero invitato Lorenzo Palloni e Martoz a Tizzoni d’inferno e loro hanno accettato: durante la puntata #70 del podcast hanno potuto raccontare una parte della genesi di Instantly Elsewhere, ma io, logorroica come al solito, avevo talmente tante curiosità da chiedergli che ho deciso di approfondire e il risultato è una doppia intervista, molto divertente.
Martoz, quanto ci hai messo a disegnare 200 tavole di fumetto?
Lorenzo Palloni: Troppo. (Scherzo ❤️)
Martoz: È difficile quantificare il tempo di gestazione di un’opera che è partita anni fa e ha avuto un percorso travagliato. C’è stato il passaggio di Spaceman, con il crowdfunding e poi la ricerca di un nuovo editore. Potremmo dire, in maniera generica, che la realizzazione delle tavole ha richiesto qualche mese e siamo soliti dire che il fumetto è il risultato di un anno di lavoro.A proposito del colore: com’è che tu, Martoz, solitamente imposti il suo lavoro? In questo caso, hai utilizzato dei codici colore in base a emozioni e/o momenti, oppure hai visto le tavole finite e hai detto: «ma ‘sta tavola è meglio gialla e verde anziché rosa e blu»?
LP: Con questa domanda ti sei infilata in un ginepraio, sappilo…
M: La risposta migliore è semplicemente: ci metto un sacco a colorare.
Passo molto tempo a cambiare colori fino a quando l’equilibrio del totale mi convince, è un discorso molto complesso... I colori aiutano a comprendere la successione delle scene, la percezione dei luoghi, il significato emotivo degli avvenimenti e così via. Certe volte mi vedo costretto a usare colori “brutti” per arrivare a un certo risultato. All’inizio è stata una prova di coraggio, poi ho capito quanto è importante.
L’intervista completa è qui, a cui ovviamente ti consiglio di aggiungere l’ascolto della relativa puntata di Tizzoni d’inferno!
Come ti sciorino plutocraticamente una serie di piccole rubriche perfette per questa newsletter
Qui ogni giorno mi giro e c’è un’idea nuova, non aver mandato la newsletter per qualche tempo è servito solo ad accumularle. Oggi, per esempio, posso finalmente dare il via a due nuove piccole rubriche che avevo in mente da un po’ e che spero ti piacciano.
Plutocratico Osservatorio, ovvero va’ come guardo l’autoproduzione
Comincio con l’annunciarti un nuovo piccolo spazio dedicato alle autoproduzioni e al fumetto underground: la rubrica riguarderà sia la newsletter, che il sito, con una declinazione dei contenuti leggermente differente. Questa volta mi limito solo ad annunciare la rubrica, ma sappi che sono già in preparazione un paio di cose a cui tengo particolarmente, per cui tieniti pronto.
Ripensando agli scorsi numeri, mi sono resa conto di come non sia mai saltato fuori questo argomento, eppure sono da molto tempo un’appassionata di autoproduzioni, riviste (anche letterarie) e zine. Ho iniziato a interessarmene durante primissimi mesi di Università, all’epoca mi era sembrato un buon modo per provare a mettere un piede nell’editoria creando qualcosa che fosse personale e coerente alle proprie idee (del periodo). Oggi, dopo ormai quasi dieci anni di editoria cosiddetta mainstream, la passione è rimasta come momento personale di scoperta, completamente slegato dalle logiche commerciali del mercato.
Plutocratico Occhio di Falco, ovvero chi cacchio mi ricorda questo
Mi capita spesso, soprattutto per piacere ma anche per lavoro, di imbattermi in illustrazioni per copertine di libri, dischi o podcast, locandine di film, manifestini di eventi, visual di prodotti, etc e riconoscere l’artista che ha realizzato il tutto. Ogni tanto, poi, sono solita riportare queste scoperte sul mio account Twitter o Instagram per pura informazione. Mentre ero in ufficio intenta a spostare scrivanie, monitor e mobili vari per un piccolo trasloco interno, ho avuto un’illuminazione (o un’idea inutile, chi può dirlo): perché non integrare qui questo esercizio di plutocratico sapere?
Eccoti quindi la proposta di oggi: se utilizzi Mailchimp, il servizio di newsletter di cui anche Tinyletter fa parte, ti sarai accorto che ultimamente sono cambiate un po’ di cose in termini di visual identity; il logo è stato ridisegnato e sono stati aggiunti molti elementi illustrati nelle varie pagine. Questi, ad esempio:
Non ti sembra di riconoscere la mano della bravissima Sarah Mazzetti? Illustratrice bolognese, autrice de I gioielli di Elsa, uscito alla fine del 2017 per Canicola Edizioni, vincitrice a Treviso del Premio Boscarato nella categoria Miglior Fumetto per bambini/ragazzi (a pari merito con Gaia Cardinali), vincitrice a Lucca del Gran Guinigi nella categoria Miglior Fumetto breve, nonché selezionata per la Mostra Illustratori di quest’anno della Bologna Children’s Book Fair.
Plutocratici Appuntamenti: Cartoomics 2019
A Milano, dall’8 al 10 Marzo, si terrà il Cartoomics, l’unica fiera del fumetto che di solito frequento perché, essendo già sul posto, rientra nel mio budget. Mi troverai in varie forme: in giro per prendere appunti, in giro per cavoli miei a spendere in fumetti i soldi che dovrei risparmiare, oppure in giro per registrare la nuova puntata di Tizzoni d’inferno.
Il Cartoomics non è minimamente paragonabile al Lucca Comics o il Comicon di Napoli, purtroppo forse nemmeno a manifestazioni più contenute come il Treviso Comic Book Festival; si sta però pian piano riprendendo e, dopo una decina di anni di deserto da parte degli editori stessi di fumetto, finalmente cominciano a venir proposti volumi in anteprima, piccoli panel di presentazione dei calendari editoriali, oltre che l’istituzione, nel 2016, del Premio Cartoomics (te ne parlavo già nel numero #4, ricordi?). L’edizione 2019, tra l’altro, vedrà questo riconoscimento assegnato a Ivo Milazzo, ideatore di Ken Parker.
Una delle novità fondamentali di quest’anno è che il 7 Marzo, quindi il giorno prima dell’apertura, si terrà per la prima volta un convegno che potrei definire “editoriale”: si intitola Oltre le Nuvole e l’intenzione è quella di analizzare e sviscerare qualche trend e dato di vendita, mettendo il fumetto in relazione con le altre forme d’arte che più in questi ultimi anni gli sono state vicine.
Qui e là, poi, ci sono uscite interessanti; per quel che mi riguarda, queste sono le cose su cui mi lancerò davvero con sicumera, ovvero:
La seconda parte di Kids with Guns di Capitan Artiglio (BAO Publishing), presentato anche quest’anno con una copertina regular e una variant. Dopo un attento esame, e nonostante avessi acquistato il primo volume in versione variant, ho deciso che a questo giro mi piace molto di più la regular:
Capitan Artiglio, insieme ad AlbHey Longo e Àlvaro Ortiz, sarà protagonista di una divertente sfida di live drawing Sabato 9 Marzo dalle 15.30;
Lo stand di Feltrinelli Comics, in un vero e proprio battesimo del Cartoomics. Le novità presentate sono due, Bernardo Cavallino di Labadessa, ma soprattutto Post Pink. Antologia di fumetto femminista, che ha una copertina secondo me meravigliosa:
L’antologia è a cura di Elisabetta Sedda e le autrici proposte mi piacciono moltissimo. Verrà presentata Domenica 10 Marzo alle 13.30 e le autrici saranno più o meno tutte presenti allo stand insieme ai colleghi che hanno firmato gli altri volumi della collana;
La nuova edizione di Skim pubblicata da Edizioni BD. Questo è il fumetto con cui le cugine giappo-canadesi Jillian e Mariko Tamaki (autrici, tra l’altro, di E la chiamano Estate, che avevo già consigliato come lettura estiva, appunto) hanno debuttato nel 2008:
L’edizione BD del 2011 era ormai un po’ difficile da recuperare, oltre al fatto che, secondo me, si tratta di un titolo che in questo particolare momento storico potrebbe incontrare maggior fortuna rispetto a quando era stato lanciato otto anni fa;
L’Area Self, che al Cartoomics non dà molte soddisfazioni: la poca qualità presente di solito finisce sepolta dallo scarso talento di wannabe fumettisti e collettivi di ex-studenti. Quest’anno, però, oltre a fare un giro per gli stand di Attaccapanni Press e Gli Ultracani, ne approfitterò per prendere in anteprima il n° 8 di Amianto Comics, realizzato in collaborazione con Astorina:
Questo numero verrà presentato anche in versione limitata con una copertina variant in bianco e nero, ma non ho ancora deciso quale dei due prenderò.
Gli ospiti attesi per questa edizione della fiera sono diversi, ovviamente non si tratta di nomi così forti da smuovere folle oceaniche: Sabato 9 Marzo alle 16 c’è però Max Bunker a festeggiare i 50 anni di Alan Ford, mentre Domenica 10 alle 14, come anticipavo, a Ivo Milazzo verrà consegnato il Premio Cartoomics Artists Award. Ci sono inoltre un paio di iniziative Disney per celebrare i 90 anni di Minni (che li ha fatti insieme a Topolino, ma a quanto pare è passato un po’ di mente a tutti) con relatori Roberto Gagnor e Claudio Sciarrone. C’è poi lo stand di una nuova casa editrice, Acme Comics, e credo che questo sia il suo debutto in una fiera.
Un piccolo elenco di cose prima di congedarci
Fino al 30 Marzo alla Galleria Nuages di Milano, storico luogo milanese dedicato all’illustrazione e al fumetto, saranno esposte le tavole originali di Salvezza, il meraviglioso reportage di Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso uscito lo scorso anno per Feltrinelli Comics;
Dal 15 al 17 Marzo, sempre a Milano, si terrà la quinta edizione di Book Pride, la fiera dell’editoria indipendente. In questi anni di fumetto se n’è visto molto poco, ma forse qualcosina si muove: dalla scorsa edizione esiste Book Comics, gestito da BilBOlBul e Spazio B**k, una meravigliosa libreria milanese completamente dedicata all’immagine. Qui c’è il piccolo programma degli eventi previsti, con Paolo Bacilieri ad aprire le danze (e io probabilmente in prima fila);
Restando in casa BilBOlBul, dal 15 Marzo inaugura a Palazzo Fava a Bologna la mostra Frank King. Un secolo di Gasoline Alley. Nello stesso luogo, fino al 7 Aprile, è aperta anche la mostra Sturmtruppen. 50 anni. Se avete in programma di andare a farvi un giro, seguite le tracce di Bonvi e andate a mangiare al Ristorantino Il Tinello, all’ombra delle Due Torri;
L’11, il 12 e il 13 Marzo verrà proiettato al cinema il docu-film Diabolik sono io, diretto da Giancarlo Soldi;
Per gli amici veneti - ammesso che ve ne siano tra i lettori di questa newsletter - il 23 e 24 Marzo torna a Padova il Be Comics, quest’anno declinato a tema Sol Levante e con una visual identity firmata da Tuono Pettinato. Dritti dall’Oriente, Tetsuya Tsutsui, Masami Suda e Zuo Ma, super ospiti per una manifestazione piccolina, ma che sembra aver preso una bella strada;
Il 30 Marzo, invece, al WOW - Spazio Fumetto di Milano si terrà la quarta edizione di Bricòla, il festival delle autoproduzioni. Oltre a riviste e collettivi, è previsto anche un momento durante il quale si farà il punto sulle autoproduzioni italiane con Michele Ginevra del Centro Fumetto “Andrea Pazienza” di Cremona, Sara Pavan, fumettista e curatrice di INKitchen, lo spazio autoproduzioni e DIY del Treviso Comic Book Festival, e Marco Teatro, ex-writer e curatore di HIU, un ex-festivalino itinerante dedicato all’arti visive underground;
Su Il Libraio, che solitamente si occupa di fumetto con pochi articoli e pochissime firme, c’è questo piccolo approfondimento di Veronica Tosetti su come il movimento LGBTQ abbia sempre puntato a forme di cultura “alternative” per comunicare l’identità di genere;
È un po’ vecchio come pezzo, ma forse anche tu come me te lo sei perso per la strada: per The Vision Lorenzo Rotella traccia un breve profilo di Andrea Pazienza, a 30 anni dalla morte;
Una cosa con cui mi sono fissata negli ultimi anni, manco fossi una raffinata filantropa, sono i crowdfunding, soprattutto a tema fumetto e riviste. Il sito Graphic-News ne ha giusto lanciato uno con la piattaforma Produzioni dal basso: si intitola Surgelati, scritto «a 10 mani» con Wu Ming 2 e il gruppo rock Contradamerla. I fondi da raccogliere sono quelli per un fumetto con disco: 12.000 euro il traguardo da raggiungere e ci siamo quasi, mancano solo 15 giorni;
Il titolo di questa newsletter è stato preso in prestito da Tramonto Occidentale di Franco Battiato (Orizzonti perduti, 1983) e mi sembra ovvio che l’abbia utilizzato solo per prendermi un po’ in giro.
Sto leggendo Marco Missiroli, Fedeltà, Einaudi 2019 e Mirko Capozzoli, Gian Maria Volonté, ADD 2018
Ultimamente ho visto Sex Education, stagione 1, Netflix
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